– CRONACA
Finisce con un settimo posto pieno di rimpianti l’avventura dell’Aia Mantova al Memorial Basile di Genova.
Il risultato finale infatti non rende merito al valore della formazione allenata da mister Cosenza che per tecnica, qualità e tenuta fisica è decisamente la migliore selezione che la sezione di Mantova abbia potuto offrire negli ultimi quindici anni. Un gruppo giovane, coeso, a volte imprevedibile, ma con un futuro prossimo di probabili successi come già accaduto a Finale Emilia lo scorso anno.
Il cuore pulsante della squadra, costituitosi grazie al polo provinciale di allenamento, è stato rinforzato negli ultimi periodi da qualche new entry e da alcune figure storiche che tuttavia non sono riuscite a portare quel pizzico di esperienza in più che in competizioni del genere diventa fondamentale. I fischietti virgiliani alla fine pagano il pareggio nella gara di apertura contro un avversario ampiamente alla portata come Alessandria, frutto di grossolani errori in zona gol, seguito da un altro pareggio a reti inviolate contro i padroni di casa di Genova che invece è scaturito dalla mancanza di lucidità e di autostima. Certamente nell’economia del torneo è pesata l’assenza di Totaro, costretto al ricovero in ospedale a causa di un brutto incidente di gioco che gli ha provocato una momentanea perdita di coscienza. Con lui la formazione mantovana ha perso velocità e freschezza in zona gol che giustificano in parte la difficoltà realizzativa emersa nelle prime due gare. Il dato confortante è che l’Aia Mantova ha concluso l’esperienza nel capoluogo ligure completamente imbattuta e con un solo gol al passivo e ben otto all’attivo in cinque partite giocate. Questo dato esalta senza dubbio le già citate capacità tecniche della squadra ed al tempo stesso sottolinea come siano stati determinanti gli espisodi e la sorte. La terza partita della fase a gironi contro Castelfranco Veneto, ovvero l’avversario più ostico del raggruppamento, è stata paradossalmente la gara perfetta dei virgiliani, ma l’impresa è stata vanificata dal pesante (e quanto mai discusso 4-1 di Genova contro Alessandria, considerata la debole e sospetta resistenza dei piemontesi) che ha condannato Mantova al secondo posto per differenza reti. A quel punto la miglior seconda dei tre gironi è risultata Collegno (un punto in più dei biancorossi) poi finalista del torneo.
Nel mini girone per determinare i piazzamenti dal quinto all’ottavo posto Mantova ha incrociato le armi con due sezioni corregionali perdendo la prima gara contro Como ai rigori (1-1 al termine dei minuti regolamentari a causa di un imperdonabile errore del portiere mantovano Zerillo) e stravincendo per 5-0 l’ultima partita contro Pavia grazie alle doppiette di Andrea Copelli e Bologna ed al tanto cercato centro del Presidente Martino in polemica (poi rientrata) col mister Cosenza per alcune scelte tattiche non condivise.
La goleada finale serve indubbiamente a restituire morale alla truppa ma allo stesso tempo lascia un po’ di amaro in bocca per un torneo che poteva riservare ben altre soddisfazioni.
All’Aia Mantova non resta che continuare a lavorare sodo perché la direzione tracciata è quella giusta.