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GUARDA IL CALCIO DA UN’ALTRA PROSPETTIVA
SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER IL CORSO ARBITRI 2023-2024
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Sezione di Mantova
Sabato 9 novembre si è tenuta l’Assemblea Elettiva della Sezione di Mantova. Alla guida dei fischietti virgiliani è stato scelto l’osservatore Giovanni Manara.
La nomina è avvenuta al termine dello scrutinio svoltosi nei locali di Via Cisa. Le operazioni di voto, iniziate alla presenza del Componente del Comitato Regionale Arbitri della Lombardia Matteo Garganigo, sono state coordinate dall’Ufficio di Presidenza presieduto da Paolo Spitti, dal Vice Mario Betti, dal Segretario Federico Urbani e dagli Scrutatori Diego Scalvinoni, Alessandro Dondi e Luca Ghizzardi.
Due le candidature presentate: da un lato quella del Presidente uscente Renato Riccio che si era ripresentato dopo l’esperienza degli ultimi 3 anni.
Dall’altra parte quella di Giovanni Manara in organico di serie C dal 2016 al 2021, di professione HSE manager, Segretario degli arbitri mantovani per otto anni.
Il suo programma riassunto nelle parole Formazione, Qualità e Competenza si incentra sui giovani: “Punteremo a valorizzare e formare le risorse già presenti e ne ricercheremo di nuove implementando il metodo di comunicazione verso l’esterno. Tale processo di formazione è fondamentale per dare ai nostri arbitri la muscolarità e gli strumenti necessari per affrontare le fatiche che questo impegno presenta lungo tutto il percorso.”
Inizia così il nuovo capitolo Manara, eletto con largo consenso dall’assemblea incassando 66 voti su 87 Partecipanti. Riparte da un profilo giovane, ma che ha maturato grande esperienza in carriera sia sul campo che come dirigente negli ultimi anni.
Al termine dei lavori il Neopresidente Manara ha ringraziato il Presidente Riccio e il Consiglio Direttivo Uscente per il lavoro svolto nelle precedenti stagioni.
FONTE: https://www.aia-figc.it/news/giovanni-manara-e-il-nuovo-presidente-della-sezione-di-mantova-23535/
di Denis Fava
Venerdì 11 ottobre è andata in scena dal vivo un’intervista a Pierluigi Collina, attuale Presidente della Commissione arbitrale della FIFA, realizzata per il Basement (BSMT), podcast presentato da Gianluca Gazzoli, all’interno della cornice dello splendido Teatro sociale di Trento durante la seconda giornata dedicata al Festival dello Sport.
A questa bellissima chiacchierata di sport e arbitraggio hanno potuto assistere, oltre ad un vasto pubblico di persone, tanti arbitri proveniente da tutte le zone d’Italia. In teatro, come ospiti eccezionali, erano anche presenti Daniele Orsato e il Presidente del Torino Urbano Cairo.
Collina ha affrontato svariati argomenti ripercorrendo tutti i tratti salienti della propria straordinaria carriera, partendo dagli inizi fino ad arrivare all’attuale suo ruolo all’interno della FIFA. Durante l’intera intervista l’ex arbitro italiano si è dimostrato una persona preparata dall’immensa cultura e conoscenza calcistica, affrontando tematiche e problematiche dell’arbitraggio che ha incontrato durante la sua lunga esperienza ad altissimi livelli.
Tra le prime cose ha voluto sottolineare come diventare arbitro molto giovane permetta di “imparare a prendere decisioni in un’età in cui sono gli altri che le prendono per noi”, diventando di conseguenza più autonomi e responsabili anche nella vita. Successivamente, dopo aver parlato della propria esperienza al Mondiale di calcio del 2002, ha affrontato la tematica della routine di un direttore di gara prima dell’inizio della gara, sottolineando come “il modo migliore per prepararsi al meglio e approcciare qualcosa di importante è quello di vivere tutto come qualcosa di routinario e abituale”, in maniera quindi da svolgerlo senza pressioni e ansie eccessive.
Altro passaggio interessante dell’intervista ha riguardato il rapporto con i calciatori, dentro e fuori dal campo. Collina ha affermato di aver sempre avuto un bel rapporto con i giocatori e, soprattutto ora avendo un ruolo importante all’interno della FIFA, ha spesso modo di incontrarne diversi, alcuni di questi tra i più importanti nella storia del calcio. Un elemento importante che ha sottolineato, a tal proposito, è come un arbitro dovrebbe vivere la propria gara insieme ai calciatori. Collina ha infatti ribadito di “vivere i momenti della partita proprio come i giocatori, per far capire a tutti che in quel momento anche l’arbitro è come loro”, creando un’empatia con tutti sul terrendo di gioco.
Da dove arriva la soddisfazione più grande in campo? “Essere accettato anche nell’errore”. Quando ciò accade, spiega Collina, significa che “le persone hanno gande fiducia in te”. La sfida più grande di un arbitro sul terrendo di gioco è quindi quella saper difendere la propria decisione, nonostante magari non sia quella corretta. Un’altra difficoltà del mondo dell’arbitraggio e che, per certi versi è accomunabile anche ai calciatori, è quella di riuscire a mantenere alto il livello in campo, sapendo di essere un arbitro di livello, anche durante partite di fascia minore; in merito, Pierluigi ha fatto l’esempio di se stesso che qualche giorno prima si trova ad arbitrare una gara di Champions League e subito dopo la serie B. Mantenere lo stessa soglia di concentrazione anche nella seconda gara è sintomo di grande carattere e professionalità.
Dopo aver raccontato il simpatico episodio di Mazzone durante il famoso derby lombardo Brescia-Atalanta del 2001, Collina ha iniziato a trattare argomenti più attuali, tra cui l’uso della Var. A tal proposito ha definito questa tecnologia come “un paracadute che chi vola vuole avere”, indicandola come uno strumento di salvataggio che l’arbitro in campo ha a disposizione; “si era arrivati ad un calcio in cui tutti nello stadio potevano riguardare l’accaduto, mentre l’unica figura a non poterlo fare era proprio quella che doveva prendere la decisione”. A questo ha poi aggiunto che, a differenza di sport come il tennis, nel calcio esisterà sempre l’interpretazione soggettiva del direttore di gara che non potrà mai essere cancellata da nessuna tecnologia.
Di seguito ha poi affrontato il tema del cambio di regole negli ultimi anni, definendo il calcio come uno sport molto “conservativo”, ma che oggi tende maggiormente a tutelare l’incolumità dei calciatori con regolamenti più severi. Nonostante questa scarsa propensione al cambiamento, il Presidente della Commissione arbitri FIFA ha ribadito come siano tante le proposte che vengono fatte oggigiorno in merito ad un cambio del regolamento, una fra tutte quella dell’inserimento del tempo effettivo che, però, non mette ancora tutti d’accordo.
In conclusione dell’intervista Collina ha parlato della tematica del tifo e delle passioni, sostenendo come “ogni arbitro da piccolo ha avuto necessariamente passione per qualche squadra di calcio, ma quando si cresce si pensa alla propria professione e a se stessi dimenticandosi dei colori”. A tal proposito, essendo di Bologna, ha quindi riportato l’esempio di una sua iniziale passione per la squadra emiliana, passione che però negli anni lo ha portato a vedere la squadra come un insieme di calciatori “con una maglietta a strisce rosse e blu”, sottolineando quindi come prevalga esclusivamente la propria realizzazione professionale rispetto al tifo verso certi colori, nonostante magari l’ambiente esterno pensi il contrario.
Al termine dell’intervista Collina ha ringraziato l’intera platea e si è concesso per foto e autografi a tutti i presenti.
Quella a cui abbiamo avuto il piacere e l’opportunità di assistere è stata un’intervista unica e irripetibile che ci ha dato l’occasione di ascoltare le parole impregnate di esperienza e passione di un grande della storia del calcio, sia fuori che dentro al campo; semplicemente…Pierluigi Collina.
Di Denis Fava
Nell’ultima Riunione Tecnica stagionale, la Sezione di Mantova ha avuto il piacere di ospitare l’arbitro di serie A e B Simone Sozza, della Sezione di Seregno.
Prima dell’incontro, Sozza ha svolto un allenamento sulla pista d’atletica insieme a tutti gli associati presenti, motivandoli ad una corretta preparazione fisica.
La serata è poi proseguita nel centro culturale di San Giorgio, dove durante il suo discorso Sozza ha sottolineato alcuni punti fondamentali della crescita di un arbitro di calcio: “In primis la conoscenza delle regole e la preparazione atletica, la patente e il libretto del direttore di gara senza le quali non si potrebbe circolare e quindi svolgere bene il proprio ruolo. La corretta preparazione atletica è fondamentale per arrivare alla gara preparati, ma soprattutto per essere lucidi fino all’ultimo secondo di partita prendendo la decisione migliore”.
Altro tema affrontato è stato quello delle difficoltà a cui un arbitro è sottoposto durante il proprio percorso, specificando come queste rappresentano una vera e propria scalata verso il successo: particolare è stato il messaggio lanciato da Sozza, in cui ha sottolineato come il successo rappresenti soltanto quella punta dell’iceberg che tutti vedono in superficie, senza però considerare tutto ciò che non si vede e che sta sotto di esso, composto da tanti sacrifici, errori, notti insonni, pensieri negativi e tutto quanto ha contribuito a fortificare il percorso di crescita di un direttore di gara.
L’ospite si è soffermato anche sul concetto di squadra: “Anche l’arbitro è inserito in un contesto di squadra, nonostante poi sul terreno di giuoco sia prevalentemente da solo. Questa squadra è rappresentata dalla Sezione e dal confronto tra colleghi, che si aiutano l’un l’altro per superare le difficoltà. Al tempo stesso – ha ribadito Sozza – la sconfitta rappresenta un essenziale step di crescita per un arbitro, che deve sempre saper fare una propria autoanalisi di sé comprendendo gli errori commessi all’interno di una partita, in modo da crescere e migliorare, poiché si impara più da un 8.30 che da un 8.60”.
In conclusione della RTO, Sozza ha lasciato spazio alle curiosità degli associati presenti in sala, riportando il proprio vissuto e ricordando che, una volta diventato internazionale, ha capito che era solo l’inizio: “Non bisogna mai sentirsi arrivati o più bravi degli altri perché è lì che si cade”.
In chiusura il Presidente Riccio, ringraziando l’ospite, ha rimarcato l’importanza della riunione: mettersi a confronto con un arbitro di livello nazionale e internazionale, ascoltare esperienze e consigli di chi ha già vissuto certe situazioni e dinamiche all’interno del percorso arbitrale è un’importante occasione di crescita, nella speranza che ognuno arrivi alla propria Serie A.
Fonte:https://www.aia-figc.it/news/simone-sozza-a-mantova-i-consigli-di-un-arbitro-internazionale-22838/
Venerdì 15 marzo l’arbitro internazionale Saverio Bottalico ha incontrato gli associati della Sezione di Mantova per un approfondimento sul mondo del Beach Soccer.
Dopo aver condotto la seduta di allenamento insieme ai ragazzi, entusiasti del programma proposto dal collega, l’ospite ha introdotto la serata elencando le principali regole della sua disciplina: “Nel beach soccer le gare si giocano in 3 tempi da 12 minuti, non possono finire in parità, tutti i calci di punizione non hanno la barriera e le riprese di gioco devono essere effettuate rapidamente”.
Durante il proprio intervento, Bottalico ha ricordato il percorso arbitrale, sottolineando che per tutti esiste un punto più alto della carriera: “E quando pensi sia finita, è proprio allora che comincia la salita”. Ricollegandosi ad una frase della canzone di Antonello Venditti, ha voluto spingere i ragazzi a guardare oltre.
Con l’ingresso nella Commissione Arbitri Nazionale per il Beach Soccer nel 2015, per Saverio è iniziata una terza vita, che lo ha portato a togliersi numerose soddisfazioni, in ultimo la partecipazione al recente mondiale a Dubai, durante il quale ha diretto 2 gare della fase a gironi e il quarto di finale.
Il fischietto internazionale si è poi soffermato sul segreto per dirigere bene una gara del calcio su sabbia: conoscere il gioco, riconoscere i giocatori esperti, leggere i momenti cruciali della partita e saper arbitrare in modo naturale. Collegandosi a questo tema, Bottalico ha mostrato dei video delle sue gare analizzando i vari aspetti che la prestazione arbitrale deve avere per andare nella giusta direzione, chiedendo alla platea che decisone avrebbe preso nelle situazioni viste.
Valore fondamentale per Bottalico è l’importanza di far parte di un gruppo, la squadra della CAN BS, fatto di ragazzi che vivono la disciplina come una famiglia, in cui si dedicano passione, tempo ed energie con grande professionalità.
Al termine del suo intervento Bottalico ha consegnato al Presidente Renato Riccio i cartellini FIFA utilizzati nella sua ultima gara al mondiale: “Non arrendetevi mai: di solito è l’ultima chiave del mazzo quella che apre la porta”, citando le parole dello scrittore P. Coelho.
“Le opportunità appaiono molto spesso sotto forma di sfortuna o di sconfitta temporanea, imparate a superare le difficoltà utilizzando ogni situazione per migliorarvi”: queste le parole di apertura della Riunione Tecnica tenuta da Federico Votta, assistente arbitrale di Serie A e B e Presidente della Sezione di Moliterno, ospite lo scorso lunedì 4 marzo nella Sezione di Mantova.
Nel pomeriggio Votta, accompagnato dall’associato sezionale Angelo Macchia, presso il centro CONI di Mantova, ha svolto una seduta di allenamento: grande partecipazione da parte degli associati mantovani di tutte le categorie, che hanno sfruttato il momento per conoscere da vicino l’ospite
Dopo una breve presentazione a cura del Presidente Renato Riccio, Votta ha voluto ricordare il suo percorso nel mondo dell’arbitraggio, che lo ha visto prima sul campo e poi sulla fascia.
Dopo tre stagioni in Serie D, Federico ha terminato la sua esperienza da capo terna, ma non quella da arbitro, cogliendo l’opportunità di passare al ruolo di assistente arbitrale: una nuova sfida, in cui ha capito l’importanza della gestione delle pressioni e delle emozioni che possono affiancarsi alla prestazione sul campo. Fondamentale è comunque focalizzarsi sulla giusta “Priorità”, per portare a casa la partita.
L’assistente lucano ha voluto utilizzare una massima della cultura giapponese con i presenti in sala, per consigliare loro come riempire le crepe che una partita può avere:
“Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia diventa più bello.”
La riunione è terminata con la visione di episodi di teamwork tra arbitro e assistenti, fatti commentare direttamente ai fischietti mantovani: Votta ha voluto sottolineare come fondamentale sia la preparazione all’evento, per non doversi trovare a rincorrere l’azione.
Al termine della serata l’ospite ha omaggiato la Sezione di Mantova con la propria divisa arbitrale, ringraziando i partecipanti per la possibilità di insegnare e ricevere insegnamenti dalla giornata trascorsa assieme.
Infine, il messaggio che Votta ha voluto trasmettere ai presenti: “Nella mia carriera ho imparato che il percorso stesso porta ciascuno di noi a migliorarsi, ma serve un ingrediente segreto: nessun ingrediente è necessario, ma per rendere qualcosa speciale bisogna crederci, serve voglia di crescere”.
Lo scorso 7 febbraio, a prosecuzione del gemellaggio con la Sezione di Roma 1, gli associati mantovani hanno ospitato l’arbitro di Serie A e B Daniele Doveri, nonché Presidente della Sezione capitolina.
L’ospite ha voluto prima ricordare gli associati mantovani che hanno significato molto per il proprio percorso arbitrale, tra cui Gennaro Boriello, suo Organo Tecnico al passaggio in Serie B, l’osservatore di Serie C Cristiano Copelli con il quale ha condiviso numerose gare in campo, l’assistente Fabiano Preti e il primo collega arbitro e attuale Componente della Commissione Arbitri Nazionale, Andrea Gervasoni. Successivamente, nel suo intervento, l’ospite ha analizzato e approfondito quelli che sono i punti cardine dell’arbitraggio, coinvolgendo la platea: l’aspetto atletico, con frequentazione del polo di allenamento, presenza in Sezione e confronto con gli associati più esperti, studio del Regolamento per tenersi costantemente aggiornati e, infine, preparazione della gara nel migliore dei modi.
Doveri ha proseguito sottolineando come i risultati che si ottengono sono sempre proporzionali alla dose di lavoro che dedichiamo: “Ci vuole dedizione e nella vita bisogna essere in grado di fare delle scelte: la gara del weekend successivo non è assegnata dal vostro Organo Tecnico, ma siete voi che ve la assegnate in base all’impegno dimostrato in tutti questi elementi”.
Nel corso dell’incontro, il fischietto romano, attraverso la visione di alcuni suoi filmati, ha ribadito come la crescita personale passa anche attraverso momenti difficili: è necessario essere concentrati fin dall’inizio della gara per evitare di compiere scelte che la facciano cambiare di intensità.
“Il nostro ruolo ci richiede di prendere delle decisioni. Capita di sbagliare e abbiamo tutto il diritto che questo accada: l’importante è come e con quale determinazione reagiamo”.
Al termine della riunione il Presidente Renato Riccio ha ringraziato l’ospite per i preziosi consigli trasmessi ai giovani. Doveri si è poi reso disponibile alle varie domande della platea.
La serata ha visto partecipi il Vicepresidente del Comitato Regionale della Lombardia della LND Paola Rasori e il Rappresentante dell’Associazione Allenatori Dante Scaravelli; presenti anche associati della vicina Sezione di Vicenza, che hanno colto l’occasione di assistere a un incontro di grande spessore.
Fonte:https://www.aia-figc.it/news/labc-delarbitraggio-con-daniele-doveri-22483/
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